Viviamo in un mondo in cui la razionalità vince sul cuore e ci è richiesto di andare sempre più in fretta.
Questo non solo porta a contattarci sempre meno, ma anche ad anestetizzarci alle emozioni che diventano un qualcosa di sconosciuto e sempre più difficile da sentire e gestire.
Le emozioni sono il sale della vita!
Sono il nostro istinto, ci guidano, ci fermano, ci creano adrenalina; la nostra mente, invece, è ciò che valuta le conseguenze delle nostre azioni.
Mente e cuore hanno bisogno di comunicare se vogliamo avere una vita ricca e appagante.
La felicità è ciò che si ricerca come una chimera, ma se non si conoscono e vivono le altre emozioni come si fa a comprendere fino in fondo cosa sia?
Sentire e vivere la tristezza, accoglierla e lasciarle il giusto tempo per esprimersi quando perdiamo qualcuno, ce ne andiamo, rimaniamo deluse o ferite è necessario per comprendere fino in fondo il valore del sentirci felici dentro.
Chi cerca la felicità fuori troverà tanti palliativi che la illuderanno ma mai la vera gioia, quella che si prova nell’esprimere chi siamo davvero e nel fare ciò che desideriamo.
Ed ecco che arriva la paura, quell’emozione nata per proteggerci, per farci stare in allerta, che ci può bloccare oppure far scappare dal pericolo che percepiamo.
È importante avere paura ma è altrettanto importante comprendere se la nostra paura è reale o infondata.
L’essere umano di fronte a qualcosa di nuovo, di non conosciuto, si ferma.
Lasciare un’abitudine, il certo per l’incerto spaventa.
Ci sono situazioni in cui è necessario saltare il fosso e andare dall’altra parte.
Guardarsi dentro spaventa, avere il coraggio di farlo, di scoprire quali sono i tuoi reali desideri, chi sei e cosa desideri realizzare è fondamentale se vuoi vivere una vita che ti appartenga e ti soddisfi.
Altrimenti finirai per vivere una vita che non ti appartiene, quella che gli altri hanno scelto per te.
Sai quante persone vivono così?
Tante: quelle frustrate, invidiose, insoddisfatte, che si lamentano e aspettano che sia il mondo a cambiare al posto loro.
Le donne che mi contattano per fare il mio percorso sono motivate a cambiare la loro vita per tornare a essere libere di esprimersi e padrone del loro tempo.
Nel lavoro pratico che faccio con loro c’è, però, sempre la valutazione di quella che è la realtà che vivono e le circonda.
Questo passaggio è fondamentale per evitare di buttarsi senza avere il paracadute.
È bello sognare e desiderare ma è con la realtà che ci si deve confrontare.
A volte, si vuole scappare, perché non ne possiamo più, perché il prezzo di ciò che viviamo è troppo alto rispetto al beneficio che otteniamo.
Quella busta paga garantita non vale quanto ci perdiamo nella vita: la salute, la crescita dei nostri figli, il tempo da dedicare a chi amiamo e un po’ di tempo per noi stesse.
Quando una cliente mi contatta per passare da un lavoro da dipendente a libera professionista la prima domanda che le faccio è quanto può vivere senza lavorare, se ha dei soldi da parte e degli investimenti.
Se non ci sono i presupposti, alla fine inevitabilmente ci saranno dei problemi pratici da gestire che è bene prevenire ed evitare proprio partendo da un’analisi della vita della persona.
Il lavoro che spesso mi trovo a fare con queste clienti è l’imparare a gestire le finanze, diventando consapevoli delle proprie entrate e uscite e imparando a limare alcune spese, creandosi un piccolo risparmio mensile da mettere via.
Gli acquisti così come il cibo vanno ad assecondare dei nostri bisogni profondi ed è importante essere accompagnate nel gestire questi due aspetti affinché non ci si senta ancora più insoddisfatte o in difficoltà.
Propongo sempre alle mie clienti di farsi un regalino o di mangiare qualcosa che piaccia loro molto, per festeggiare il loro impegno e i loro risultati ogni settimana o ogni mese in funzione delle situazioni e questo le porta ad apprezzare ancora di più quel momento e a impegnarsi per ottenerlo.
E tu hai paura di guardarti dentro e di metterti in gioco o hai trovato il coraggio di farlo?
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